Oggi, nella giornata internazionale contro la malaria, vogliamo raccontarvi di questo nemico e di come stiamo cercando di sconfiggerlo:
Ogni anno un terzo della popolazione mondiale è afflitta dalla malaria, i casi sono oltre 230 milioni e i morti circa mezzo milione all’anno. Solo dall’inizio di questo millennio i morti a causa della malaria sono stati oltre 14 milioni di persone. Un nemico crudele che lascia seri danni neurologici e stermina per lo più bambini e donne incinte. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS, però annovera l’eradicazione della malaria tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030. Cosa possiamo fare allora per raggiungere questo obiettivo?
Ecco 5 cose fondamentali da sapere sulla malaria:
- Che cos’è la malaria?
La malaria è una malattia causata da un parassita, il Plasmodio, che porta disturbi gravi come anemia, insufficienza epatica, problemi respiratori, infezioni cerebrali e può portare alla morte, specialmente se le cure non sono tempestive. - Come si prende la malaria?
Il Plasmodio si diffonde attraverso le punture di zanzare infette, specialmente di specie Anopheles che prolifera in climi tropicali e in presenza di acqua stagnante. Quando una zanzara infetta punge un soggetto per nutrirsi, rilascia nel suo corpo il parassita. - Che effetti ha la malaria?
Il parassita prima infetta il fegato, dove si moltiplica senza causare sintomi. Nel giro di pochi giorni, da lì migliaia di nuovi parassiti si riversano nel circolo sanguigno dove cominciano a cibarsi di globuli rossi per moltiplicarsi ulteriormente e determinano tutte le manifestazioni cliniche della malaria. I primi sintomi sono febbri altissime alternate a brividi di freddo intenso, nausea, convulsioni e collassi. Nei casi più gravi, si manifestano gravi insufficienze di funzionalità degli organi interni (specialmente i polmoni e i reni), anemie gravi e, nei casi peggiori, distruzione della barriera emato-encefalica con conseguente invasione del sistema nervoso centrale (malaria cerebrale). I bambini di età inferiore ai 5 anni sono le vittime più frequenti della malaria, insieme alle donne incinte. La maggior parte dei bambini gravemente colpiti muore entro 48 ore dalla comparsa dei primi sintomi. Quelli che riescono a sopravvivere restano segnati per la vita da gravi disturbi fisici e cognitivi. - Come si propaga l’epidemia di malaria?
Il parassita una volta giunto alla circolazione sanguigna produce delle forme che sono in grado di ri-infettare le zanzare Anopheles, qualora queste pungano nuovamente l’individuo infetto. Queste forme vengono chiamate gametociti e restano in circolo per circa 2-3 settimane dopo la risoluzione della fase acuta della malaria, senza causare alcun sintomo ma garantendo un efficiente diffusione del contagio. - Come si combatte la malaria?
– Prevenendo il contagio, ovvero le punture delle zanzare killer. Per fare questo bastano le zanzariere impregnate di insetticida naturale e gli insetticidi per le case. Banale vero?! In paesi così poveri e in via di sviluppo non è facile però procurarsi questi oggetti per noi tanto comuni.
– Curando tempestivamente i malati, attraverso kit per la diagnosi efficace e i farmaci salvavita a base di artemisinina, un principio attivo che debella il parassita in soli tre giorni. Anche questo presenta numerosi problemi legati all’approvvigionamento, l’assistenza medica, l’accuratezza e la tempestività delle diagnosi.
– Con il vaccino, che da solo non basta per eradicare la malattia, ma con le misure di prevenzione e somministrato insieme agli antimalarici, si ha circa il 70 per cento di riduzione dall’ospedalizzazione o dalla morte, e questo è un risultato eclatante. È indispensabile quindi sostenere la ricerca perché questa atavica malattia venga finalmente posta sotto controllo.
Fonte di Speranza opera in numerosi paesi, il cui sviluppo economico è ancora rallentato per malattie, vergognosamente chiamate “dimenticate” (negelected), che sono invece pane quotidiano per oltre 1/3 della popolazione mondiale.
Uno dei paesi, più colpiti dalla malaria è la Repubblica Democratica del Congo, con circa il 12% dei casi mondiali.
Il Centro Medico a Moba, affronta e combatte la malaria tutti i giorni, in mezzo a enormi difficoltà, ma anche con tanta determinazione e con l’obiettivo di rendere protagonisti gli stessi Congolesi. Insieme all’indispensabile supporto di chi dona e allo straordinario impegno dei nostri referenti in loco il Dott. Kiwele e il Dott. Mumba, e dei collaboratori all’estero come il Dott. Gabrielli, la Dott.ssa Russo, la Dott.ssa Musasa, il Dott. Maritato, la PMI-ED e molti altri (impossibile nominarli tutti) stiamo portando avanti un piano di grande impatto nelle aree di nostro intervento seguendo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dei piani mondiali di eradicazione della malaria.
Il Centro Medico offre prevenzione e assistenza medica a una popolazione poverissima e particolarmente esposta e garantisce il rifornimento di zanzariere, kit diagnostici e medicinali.
Fonte di Speranza ha completato con successo la creazione un Laboratorio di Analisi, Ricerca e Cura per le Malattie Infettive (tra cui la Malaria) in supporto alle attività del Centro Medico di Moba. Progetti di educazione alla sanità pubblica con obiettivo scuole, famiglie e donne sono stati iniziati. Il training altamente specializzato di medici e biologi congolesi è garantito da borse di studio locali ed estere. Progetti di ricerca e di sostegno per la sorveglianza del vettore (la zanzara Anopheles) e del parassita sono stati varati in collaborazione con scienziati di fama internazionale e di Università locali ed estere.
Il nostro motto è “EMPOWERING THE PEOPLE!”, ovvero rendere possibile alla gente comune e ai professionisti che vivono nella R.D. del Congo di sconfiggere da protagonisti questa terribile piaga e di riprendere il controllo del proprio benessere sociale e del proprio sviluppo.
Empowering People si prefigge di portare grande impatto e innovazione a Moba e quindi, così facendo, rompere questo circolo vizioso di povertà e dimenticanza delle malattie, altresì, curabili e prevenibili (come la malaria).
Questa è l’unica strada per una reale rinascita del continente africano in cui Fonte di Speranza crede.
Abbiamo cominciato a farlo in R. D. del Congo e in Sierra Leone. Non lasciarci soli, se puoi supportaci e continua a seguirci per sapere come il tuo contributo ha fatto la differenza.
L’aiuto dei nostri sostenitori è fondamentale in questa lotta: aiutaci a vincere entrando nella nostra squadra!