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8 Marzo: Nyota, la lezione delle donne

Le donne di Bukavu

Le donne di Bukavu non avevano nulla, a parte le loro storie e il grande carico dei figli da accudire. Non conoscevano un mestiere, non avevano risorse e molte di loro non sapevano neppure leggere e scrivere.
Passavano le loro giornate alla ricerca di cibo, di acqua o di un piccolo lavoro. Abbiamo dato loro le competenze e gli strumenti per lavorare. E loro hanno insegnato a noi qualcosa di incredibile sulla forza, la dignità, la generosità che sanno avere le donne.

Hanno accolto questa opportunità e hanno trasformato le loro vite.

L’intervento di Padre Querzani

Bukavu si trova nella Repubblica Democratica del Congo, vicino al confine con il Rwanda. Qui, da oltre quarant’anni, il nostro amico Padre Giovanni Querzani dedica la sua vita alla missione di dare dignità e futuro ai più poveri, a partire dai bambini e dalle loro mamme, attraverso la costruzione di un centro nutrizionale, una casa-famiglia, un centro sociale e piccole abitazioni.

Nel 2007, Padre Querzani ha capito che aiutare le donne è il primo passo per invertire la spirale della miseria e della disperazione e innescare processi positivi e costruttivi. E ha avuto l’idea di costruire un laboratorio di taglio e cucito, per consentire alle donne di provvedere a se stesse e alla famiglia, producendo vestiti e vendendoli.

Fonte di Speranza ha finanziato il progetto grazie alle generose donazioni dei sostenitori specialmente all’Associazione Il Colibrì di Meta di Sorrento (NA) che ci ha permesso di ristrutturare lo spazio e di mantenere la scuola nei primi anni di vita quando ancora non era autosufficiente. Grazie a questi aiuti è stato possibile costruire un nuovo centro e dotarlo di macchine da cucire elettriche e a pedali Necchi.

Il progetto ha dato una importante opportunità di lavoro anche agli uomini che hanno contribuito alla sua costruzione.

FdS - Bukavu, ragazza che impara l'arte sartoriale

Nyota cresce

A Nyota le donne hanno frequentato corsi per imparare a confezionare abiti per sé e per i loro famigliari, hanno avuto l’opportunità di vendere le loro creazioni nei mercati vicini e hanno cominciato il loro cammino verso l’autonomia. Neppure per un attimo hanno esitato, anzi si sono lanciate con determinazione e umiltà in questa impresa.

FdS - Bukavu, donne con macchina da cucire 2
FdS - Bukavu, donne con macchina da cucire

Il loro impegno è stato premiato nel modo più pieno: oggi Nyota non ha più bisogno di noi. È una realtà autonoma in grado di auto-sostenersi da tutti i punti di vista: le prime allieve sono ormai in grado di insegnare a loro volta alle più giovani e la responsabile, una donna, gestisce l’atelier con professionalità da imprenditrice. E come sempre accade, il lavoro ha fatto fiorire la dignità, che ha generato in queste donne sicurezza, responsabilità e voglia di migliorarsi ancora. Intorno all’atelier di Nyota stanno nascendo corsi di alfabetizzazione per le mamme e la scuola di recupero per i ragazzini in ritardo scolastico.

    • Bambini haitiani giocano con le mani

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