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Auguri di Natale da Bukavu (RDC)

Il Natale si avvicina e con piacere condividiamo le parole del missionario Padre Querzani che sosteniamo nella missione a Bukavu per i bambini e le famiglie più indifese e in pericolo.

Vi riportiamo la lettera di auguri che ci è appena giunta e che come sempre ci riempie il cuore.

Cari Amici,
si avvicina il Santo Natale. Nel contesto così critico in cui si sta dibattendo l’Italia alle prese con la seconda ondata dell’epidemia del Covid 19 sembra quasi un controsenso voler esprimere degli Auguri. Eppure lo faccio ugualmente e di tutto cuore. Perché quello che appare dal bombardamento mediatico quotidiano non è spesso la verità vera e profonda delle cose.

È vero che la solita folla di politicanti o specialisti veri o presunti della sanità continuano a contendersi la scena mediatica con l’esibizione dei loro interminabili litigi o lanciando analisi e dichiarazioni che non fanno altro che accrescere nella gente la paura, lo sconcerto e la frustrazione.

Dietro di loro tuttavia, oltre il sipario mediatico, c’è anche una marea di persone impegnate a mostrare l’aspetto nobile del nostro amato Paese dando prova di una forza d’animo e di una dedizione degne della più grande ammirazione.

È a loro e a tutti voi che desidero rivolgere l’augurio di un Natale vero e santo, al di là di tutte le penose restrizioni alle quali sarete sottoposti.

Del resto, il primo Natale, quello che S. Francesco di Assisi ha voluto rievocare nel presepio esprimendo il sentimento di fede della gente comune, è avvenuto in un contesto molto difficile e probabilmente anche più critico del nostro.

C’era una Potenza sovrannazionale che dominava il mondo. l’impero Romano che oggi ha il suo sinistro parallelo nella potenza del Capitalismo Finanziario Internazionale.

C’era Erode e tutta una pletora di governanti egoisti e corrotti circondati dai loro subalterni, tutti preoccupati solo del loro arricchimento e del loro benessere materiale, poi c’era la popolazione umiliata e sottomessa che viveva in una povertà indescrivibile.

Gesù è venuto per tutti e ha scelto la maniera più impensabile. Ma solo questa ultima categoria di persone che erano quelle più indenni dai veleni dell’orgoglio umano, è stata in grado di accoglierlo con l’immenso stupore e la gioia semplice e autentica del cuore.

È quello che accade anche oggi. Ed è per questo che, malgrado tutta la sofferenza e la crisi economica che sta soffocando gran parte della gente, non esito ad augurarvi un autentico e Santo Natale, vissuto nell’intensità della fede e nella gioia interiore che nulla può intaccare.

Qui da noi in Congo la situazione è molto diversa dalla vostra in Italia, anche se sembra si vogliano inasprire anche qui le misure restrittive.

C’è anche qui la stessa temibile epidemia, ma non c’è la paura e il panico che domina il mondo occidentale. C’è anche qui, e certamente più che da voi, la tremenda crisi economica che sta affliggendo tanta gente già molto povera, ma c’è la forza d’animo di una popolazione da lungo tempo abituata a sopportare tutti i drammi più efferati. 

C’è anche qui una classe politica e una categoria di persone benestanti preoccupate solo della loro ricchezza e del loro benessere materiale, ma c’è anche tanta gente che, malgrado le condizioni di vita sempre più penose, hanno la fede e la fiducia in Dio.

Per loro e per tutti coloro che nel mondo condividono questa fede e questa speranza anche quello di quest’anno sarà, nonostante tutto, un Natale vero e santo, vissuto nella semplicità e nella gioia.

Questo Natale qui in Congo coincide anche col momento storico in cui sta emergendo una nuova speranza sul piano politico e sociale. È in corso proprio in questo fine anno il profondo cambiamento politico tanto atteso dalla popolazione. Il Presidente Tshisekedi ha appena infranto l’accordo di soggezione che lo legava all’iniquo regime precedente suscitando la speranza di un avvenire migliore per questo popolo che ha tanto sofferto.

Mi auguro che questo Santo Natale rafforzi questo coraggioso sforzo di cambiamento e sostenga questa speranza incipiente.

E mi auguro conceda anche a tutti voi e alla nostra Italia di superare questa dolorosa contingenza dell’epidemia e si apra la prospettiva di un analogo cambiamento, non solo politico e sociale, ma soprattutto culturale e spirituale che permetta di recuperare al nostro Paese e a tutta l’Europa le sue radici e la sua dignità cristiana.

A tutti Buon Natale e un Felice Anno Nuovo.
Giovanni Querzani
Missionario a Bukavu – R.D.Congo

FDS natale 2020
I bambini della Casa Famiglia Tupendane.

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