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Emergenza: aiutiamo Adah* e Amir* a ritrovare la mamma e il papà

L’eruzione del vulcano Nyiragongo ha disgregato intere famiglie. 236 bambini si sono persi e hanno bisogno del nostro aiuto.

C’è un’emergenza che possiamo affrontare insieme per aiutare 236 bambini a ritrovare i loro genitori. Ce ne ha parlato padre Theodore quando è venuto a trovarci nella nostra sede operativa a Lainate (MI), implorando di unirci a loro. Ci siamo conosciuti al Centro Culturale San Paolo – Onlus di Cinisello Balsamo (MI) in occasione dell’incontro con il Dott. Mukwedge (Premio Nobel per la Pace) e abbiamo iniziato una collaborazione che ci vedrà impegnati su alcuni progetti a favore delle comunità più sofferenti.

Cosa è successo esattamente a questi bambini?

Tutto ha avuto inizio a fine maggio quando il vulcano Nyiragongo – considerato uno dei vulcani più pericolosi al mondo – nel nord della R.D. del Congo vicino alla città di Goma, dopo 19 anni di inattività si è risvegliato improvvisamente con un’eruzione che ha messo in serio pericolo la popolazione. Prima ancora che il governo attivasse un piano di evacuazione centinaia di migliaia di persone prese dal panico sono scappate dalla città e dalle zone rurali per mettersi in salvo nel caos più totale.
E questo ha generato un ulteriore grande pericolo. Intere famiglie infatti si sono dirette chi verso il confine con il Ruanda, chi verso Bukavu per via terra prendendo strade differenti e chi sulle imbarcazioni stracolme, nei porti lungo il lago Kivu. Solo al porto ci saranno state più di 5000 famiglie, circa 30.000 persone.
In questa fuga disperata durata 5 giorni, molte famiglie hanno cambiato più volte direzione, e, anche per questo, molti nuclei familiari si sono disgregati.

Centinaia di bambini si sono persi, separati dai propri genitori nel dramma più assoluto.

Come la piccola Adah* e suo fratello Amir*.

Quel giorno c’era tanto rumore intorno a loro, il cielo era diventato tutto rosso, la gente urlava e piangeva. La mamma teneva in braccio il più piccolo dei fratelli e il papà era andato a prendere i nonni. Poi la corsa verso il porto a piedi, con poche cose recuperate. La mamma urlava di rimanere uniti. Adah* tiene per mano suo fratello e poi sente delle voci concitate che dicono di mettersi in salvo sulla prima barca. Adah* non ha saputo raccontare come sia successo: sulla barca c’erano tantissime persone, ma non c’erano la mamma e il papà.
La comunità diocesana di Bukavu è riuscita con le proprie risorse a recuperare 268 bambini rimasti soli trovati sulle barche arrivate a Bukavu e lungo la strada. Adah* e Amir* insieme agli altri bambini sono stati accolti nel Centro della diocesi di Kavumo gestito dalla comunità delle suore Dorothé de Cemo e accuditi giorno dopo giorno.
Dei 268 bambini, al momento solo per 32 di loro è stato possibile ritrovare le famiglie. Bisogna continuare a fare il possibile per tutti gli altri bambini che hanno bisogno di noi perché, come ci ha detto padre Theodore, le risorse non sono molte per continuare ad affrontare questa grave situazione.

È urgente garantire ai bambini i beni di prima necessità

E, altrettanto importante, riuscire a potenziare le ricerche per riunire le famiglie.
Sono bambini disperati, smarriti che stanno vivendo con angoscia il dramma della separazione che ormai dura da 3 mesi, bisognosi di affetto e sostegno psicologico. Le suore stanno provvedendo a loro con totale dedizione assicurando cibo, cure, assistenza medica, vestiti, scarpe, iniziative ricreative e scolastiche.
Sebbene questi bisogni siano i più visibili, il bisogno più importante rimane il ricongiungimento di questi bambini con i loro genitori.
Padre Theodore è costantemente impegnato nel coordinare le ricerche con la sua radio locale, con la Caritas, con le autorità e nel supportare concretamente le suore in questo difficile ed impegnativo compito sia emotivo che economico.

Padre Theodore ci ha chiesto di unirci a loro e noi vogliamo esserci.

Anche una piccola donazione sarà molto significativa perché i bambini possano al più presto riabbracciare i loro genitori.

Ecco alcuni esembpi di cosa potremo fare con la tua donazione per supportare questi bambini:
15 euro garantiamo assistenza medica e indumenti
30 euro ci aiutano comprare cibo sufficiente per due pasti al giorno
50 euro ci permettono di continuare ad accudire i bambini e potenziare le ricerche dei genitori

Puoi anche scegliere di fare una donazione libera, qualsiasi importo sarà immediatamente utile per fronteggiare questa emergenza.

Grazie di cuore

Un aiuto per...

    • Bambini haitiani giocano con le mani

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* Per la loro tutela i nomi dei bambini sono stati cambiati

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