Penso che la storia della mia donazione sia simile a quella di tanti altri che, ad un certo punto, sentono di dover dare un valore in più alla vita che ti è stata donata. Ora che da un anno sono in pensione, ho iniziato a riflettere e desiderare di fare qualcosa per chi ha più bisogno. Ho scelto l’Africa perché è lontana ed è l’area del mondo più debole e fragile in questo momento, malnutrita, scarsamente e malamente assistita, a rischio dei cambiamenti climatici, dello sfruttamento delle materie prime, specie quelle rare e soggetta alle mire dei conquistatori orientali e occidentali.
La vostra Fondazione è lodevole per l’impegno e l’attenzione all’acqua, che è fonte di vita.
Ricordo quando nel mio paese di origine (Peschici- FG) l’acquedotto ancora non c’era, poi arrivò nel 1960 e ciò comportò un grosso miglioramento delle condizioni di vita, anche se intorno alle poche fontanelle pubbliche vi erano le liti delle donne per le precedenze.
Ho scelto quindi il pozzo perchè era tra le vostre proposte quella che ho sentito di più.
Mi hanno reso molto soddisfatto le foto delle ragazze intorno al pozzo di Kaseray Kuday, realizzato con fatica dalla squadra di Tamba. Anche i miei genitori, a cui abbiamo dedicato la memoria, sarebbero stati contentissimi. Spesso penso ai ragazzi laggiù e alla loro vita molto più dura della nostra ma arricchita dalla capacità di fare comunità nel loro villaggio.
Piccole storie come queste mi accompagnano dentro.
Saluto e abbraccio i ragazzi di Kasaray Kuday.
Domenico
Leggi la scheda del progetto “Costruiamo Pozzi in Sierra Leone”
Il pozzo in memoria della famiglia Martino
