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In ricordo di Luca Attanasio, Vittorio Iacovacci e Mustapha Milambo

Tutti noi siamo ancora sconvolti da quanto accaduto in R.D. Congo ai nostri connazionali Luca Attanasio, Vittorio Iacovacci e all’autista Mustapha Milambo.

Molti messaggi di cordoglio per tutti noi italiani ci arrivano dalle organizzazioni locali con cui da anni collaboriamo per portare la Pace e la speranza in questo paese martoriato.

In particolare, vogliamo riportare con affetto un ricordo e un pensiero di Padre Giovanni Querzani che ha incontrato l’ambasciatore sabato 20 febbraio.

“Cari Amici,
quando oggi sono tornato a casa (la Casa regionale dei Missionari Saveriani a Bukavu), alle 2 del pomeriggio dopo la mattinata trascorsa tra i bambini del nostro Centro Tupendane a Kadutu, mi è stata comunicata la notizia dell’uccisione a Goma del nostro Ambasciatore Luca Attanasio. Una notizia sconcertante che mi ha profondamente rattristato. Per noi era veramente una persona meravigliosa, molto sensibile e molto impegnata che apprezzavamo tantissimo.
Sabato 20 febbraio era arrivato nel tardo pomeriggio nella nostra Casa Regionale dove era programmato un incontro con gli italiani residenti a Bukavu, quasi tutti missionari. E’ stato un bell’incontro molto cordiale e interessante nel quale, come al solito, era emersa la sua attitudine di “vicinanza” per tutti noi e la sua grande sensibilità umana.
Ha cenato e trascorso la notte qui in casa nostra dove si sentiva totalmente a suo agio e domenica mattina, prima di proseguire il suo viaggio per Goma ha partecipato alla santa Messa nella nostra cappella.
Nella mattinata di oggi, secondo il programma stabilito, si stava recando in una località situata in una zona a nord di Goma allo scopo di visitare e incentivare un progetto del PAM (Programma Alimentare Mondiale della FAO). Stava attraversando il Parco Nazionale della Virunga, quando il convoglio è stato improvvisamente attaccato da uomini armati che hanno sparato sul veicolo dell’ONU sul quale viaggiava l’Ambasciatore uccidendo di colpo l’autista congolese. I componenti del convoglio sono stati presi e portati via. Il movente dell’agguato era con molta probabilità il rapimento allo scopo di ottenere in seguito un lauto riscatto. Centinaia di persone in quella zona particolarmente infestata soprattutto da tre micidiali gruppi armati “fuori controllo” sono state rapite nel corso di questi ultimi anni a questo scopo.
Quando le Eco-Gardes (Poliziotti guardiani) del Parco nazionale,attirati dagli spari, sono intervenuti e si sono messi alla caccia dei rapitori, è a questo punto che sono stati ammazzati l’Ambasciatore e il carabiniere che gli faceva da scorta, mentre gli altri prigionieri sono riusciti a scappare rimanendo incolumi.
Le salme delle vittime di questo ignobile agguato sono state portate a Goma. Anche se la dinamica di questo tragico avvenimento non è ancora del tutto chiara, questi sono i dettagli finora emersi. Questa notizia così inattesa ci ha sconvolto e rattristato tutti.
Questo giovane ambasciatore si era distinto per la sua grande sensibilità umana e il suo attivismo umanitario. Durante la visita effettuata anno scorso a qui a Bukavu era venuto con la moglie a visitare il nostro Centro di Assistenza dei bambini vulnerabili a Kadutu. Era rimasto molto colpito e ci aveva manifestato una grande simpatia.
Sabato scorso al suo arrivo, appena mi ha visto, mi ha salutato con grande benevolenza e mi ha chiesto dei nostri bambini. Anche lui era padre affettuoso di 3 graziosissime bambine.
Al di là del grande rammarico che proviamo per la sua scomparsa, ci rimarrà un ricordo meraviglioso di questo Ambasciatore “speciale”, uomo luminoso, entusiasta e attivo che nel suo ruolo diplomatico, oltre a distinguersi per una reale vicinanza a noi italiani, operava anche con sincero impegno per il bene del Congo e dei Congolesi.
P.Giovanni Querzani
Bukavu – R.D.Congo”

Questo drammatico episodio ha acceso i riflettori sulla precaria situazione della Rep. Dem. Congo, paese che non conosce pace da decenni e di cui nessuno parla.
Il paese è dominato da più di 100 tra milizie e gruppi armati in lotta tra di loro. Per farla semplice: la ragione di queste lotte è economica, come ci si può immaginare.
Il Congo, infatti, è un territorio ricco di risorse naturali – dove, tra gli altri, il cobalto e il coltan, minerali indispensabile per i nostri smartphone, guidano gli interessi più del potere politico – è alla mercé di complessi interessi che poco si occupano delle condizioni della popolazione.
La normalità parla di traffici illeciti, villaggi saccheggiati, reclutamento di bambini, stupri come arma, “tasse” imposte ai civili.
… Abbiamo la speranza che quanto accaduto ai due nostri connazionali non vada perso e che possa servire per tenere i riflettori accesi per non dimenticare e per programmare una pace solida che possa portare serenità e normalità a queste popolazioni come chiede anche il dott. Denis Mukwege (Premio Nobel per la Pace 2018).

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