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Continua il nostro progetto “I pozzi della Speranza”

Come già avevamo annunciato i pozzi di Sakuta e Yagala sono operativi e siamo riusciti a ricevere le fotografie con le targhe personalizzate con i nomi dei beneficiari che ci hanno aiutato nella costruzione.

La nostra missione nel Distretto di Koinadugu in Sierra Leone non si ferma nonostante il periodo di crisi economica che stiamo tutti vivendo. Come sapete ci troviamo nella parte settentrionale della Sierra Leone, nel distretto più grande e meno densamente popolato la sua popolazione conta di 404.097 abitanti, secondo il censimento nazionale della Sierra Leone del 2015 e ha una superficie totale di 12.121 km2. La sua capitale e città più grande è Kabala, che è anche una delle principali città di tutto il paese.

Sakuta è un grosso centro, un gruppo di italiani ha costruito tempo fa una scuola che ospita circa 500 bambini, il pozzo serve soprattutto per i bambini della scuola oltre che alle donne.
Il pozzo è stato costruito grazie anche alla generosità dell’Associazione “il Colibri” di Meta di Sorrento (NA) (http://www.ilcolibri.it/) che ci aveva già aiutato nel progetto Nyota (https://www.fontedisperanza.org/8-marzo-nyota-la-lezione-delle-donne/)

Queste donne, come noi, sono accanto ai più deboli, i bambini e le loro mamme, con la speranza che dare loro la possibilità di crescere sani e imparare un mestiere sia la soluzione per un futuro più sereno.

Il pozzo è stato dedicato alla memoria della amica ed associata la sig.ra Maria Insierra che ha sempre avuto a cuore il prossimo.

Yagala è un centro molto popoloso per questo abbiamo costruito 4 pozzi.

Uno di questi, l’ultimo, è dedicato allo “Zio Nino” ideatore del Gruppo di Padova dei Compagni delle Strade Romane.

L’accesso all’acqua pulita e sana ancora oggi è una vera priorità in questi villaggi. È sufficiente bere poche gocce di acqua contaminata da virus e batteri per rischiare un’infezione che può portare anche alla morte.
Dati degli organi ufficiali di stampa dicono che nelle campagne e nelle zone aride lontane dalle grandi città dell’Africa sub-Sahariana ci sono circa 339 milioni di persone che soffrono la sete, 437 milioni senza accesso ai servizi igienici di base e 535 milioni senza la possibilità di lavarsi le mani con il sapone nelle proprie case.

Il nostro progetto di costruzione dei pozzi non può fermarsi, resta al nostro fianco,
anche un piccolo aiuto fa la differenza.

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