Riprendendo la notizia diffusa dall’Agenzia Ecofin in cui si da conferma che il Parlamento europeo ha invitato i membri del Consiglio di sicurezza dell’ONU a sostenere la creazione di un tribunale penale internazionale per giudicare i gravi crimini commessi contro la popolazione civile nella RDC, come proposto dal Premio Nobel per la pace Dénis Mukwege, rifacciamo il punto su quanto accaduto.
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La decisione storica
In una risoluzione adottata giovedì 17 settembre sulla situazione nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), il Parlamento europeo ha invitato gli Stati membri del Consiglio di sicurezza dell’ONU a “chiedere l’istituzione di un tribunale penale internazionale che si occupi di casi comprovati di violazioni dei diritti umani risalenti a prima del 2002”.
Viene cosi appoggiato dagli Eurodeputati l’appello del premio Nobel per la pace, nonché fondatore della Fondazione Panzi e creatore del Panzi Hospital di Bukavu Dénis Mukwege che da anni propone la creazione di un tribunale penale internazionale per la RDC per giudicare i gravi crimini commessi contro la popolazione civile.
In una lettera alle autorità congolesi, i deputati hanno chiesto una revisione del lavoro della precedente Commissione per la verità e la riconciliazione e hanno anche appoggiato la richiesta di “istituire un meccanismo di giustizia di transizione per processare i crimini più gravi”.
Cosa succederà?
«La giustizia è il mezzo più sicuro per tracciare il cammino della riconciliazione e della pace duratura» ha scritto il dottor Mukwege, che ricordiamo ha subito già dal 2012 un attentato alla sua vita e alla sua famiglia ma anche nel mese di agosto ha ricevuto Intimidazioni, lettere di minacce di morte a seguito, appunto, alla sua richiesta di creare il tribunale penale internazionale come è stato richiesto finalmente anche dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
Questa è la nostra speranza per questo paese travagliato che ha subito torture, stupri e violenze indicibili sotto gli occhi di molti paesi che hanno preferito la faccia dall’altra parte pur di poter continuare ad accedere alle sue ricche riserve minerali.
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