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Una borsa di studio per combattere la malaria

La malaria e’ tra le malattie mortali più letali per i bambini sotto i 5 anni.
Combattiamola insieme.

Una promessa per l’Africa

La vicenda del piccolo Abraham, 4 anni, ricoverato e curato nel nostro ospedale di Moba per un violento attacco di malaria che ne ha messo in serio pericolo la vita, è la dimostrazione in positivo di quanto si può fare quando si hanno medici e strutture adeguate sul territorio.

Abraham poteva morire, come accade a milioni di altri suoi coetanei in tutta l’Africa sub-sahariana. I medici e gli infermieri di Moba l’hanno salvato!

I genitori di Abraham hanno giurato che faranno di tutto per farlo studiare e diventare medico: una promessa al futuro dell’Africa. Anche noi abbiamo fatto questa promessa.

Quando la responsabile del nostro Comitato Medico-Scientifico, la dottoressa Ilaria Russo, docente di epidemiologia all’Università di Manchester, ci ha proposto di assegnare una borsa di studio ad una sua tirocinante congolese, Celeste Musasa, abbiamo risposto con entusiasmo: la borsa di studio sarà intitolata al dott. Denis Mukwege, il medico congolese insignito del premio Nobel per la Pace 2018 per il suo impegno in difesa del suo popolo, a fianco delle donne violentate nel suo paese.

Una lettera importante

Le ricerche condotte dalla dottoressa Celeste Musasa, nella foto, presso l’Università di Manchester e la sua ferma intenzione di mettere al servizio del proprio Paese le conoscenze acquisite sotto la direzione della prof. Russo ci hanno convinto.
Abbiamo tradotto la sua lettera di presentazione:

Mi chiamo Celeste Musasa e sono medico generico nella R.D. del Congo.
Vengo da una famiglia con tre figli e sono la maggiore. Sono nata e cresciuta in Congo, dove ho visto con i miei occhi la più grande sofferenza umana causata dalla povertà, dalle guerre, dalle malattie, dall’instabilità politica e sociale e da livelli di istruzione inadeguata.
La decisione di approfondire la mia ricerca sulla malaria è stata influenzata proprio dalla mia esperienza personale a Vanga, nella provincia di Kwilu, dove ho svolto il tirocinio per la laurea in medicina lavorando sulla malaria. Qui ho assistito all’impatto devastante della malattia studiandone lo sviluppo nei bambini infettati dal Plasmodium falciparum, la specie più virulenta del parassita che causa la malaria, trasmettendosi attraverso le punture delle zanzare.
Per questi bambini gli esiti sono sempre incerti e variano da una fortunata remissione, a periodiche ricadute o addirittura alla morte.
In tutta l’Africa sub-sahariana, la malaria è infatti tra le malattie mortali più letali per i bambini sotto i 5 anni e l’11% di questi decessi si verifica proprio nel mio paese, la R.D. del Congo.
Quell’esperienza ha cambiato la mia vita e la mia visione del mondo e lo stesso modo in cui vedevo la mia carriera di medico.
Durante il periodo del mio tirocinio mi sono resa conto di quanto fosse necessario per me non solo avere un’istruzione in medicina, ma che questa istruzione fosse anche fortemente focalizzata sulla ricerca. E’ questo il motivo per cui sto svolgendo qui a Manchester, in Gran Bretagna, la mia formazione continua verso il dottorato di ricerca con l’obiettivo di poter contribuire attivamente all’eliminazione della malaria nel mio paese.
Ringrazio di cuore gli amici di Fonte di Speranza per il sostegno ai miei studi.

Celeste Musasa

Avamposti nella lotta alla malaria

I nostri Centri Medici di Moba e Kemba, in R.D. del Congo, e di Konkoba, in Sierra Leone, sono divenuti punti di riferimento importanti per l’assistenza medica ai bambini, alle mamme e a tutta la popolazione.

In quei territori isolati e dimenticati da tutti la situazione è già tanto migliorata: il tasso di mortalità materna e infantile è stato abbattuto ed è molto cambiata la vita delle donne e delle mamme, che oggi possono partorire in sicurezza e vaccinare i loro bambini.

Ora vogliamo che quei Centri Medici diventino anche un avamposto nella lotta alla malaria, che ancora dilaga nella R.D. del Congo e in Sierra Leone portando morte e disperazione in tante comunità.

Ci guidano la consapevolezza dell’importanza decisiva della ricerca in campo medico, maturata ancor di più in questi tempi di pandemia, e la speranza che il lavoro condotto dalla prof. Russo e dai suoi collaboratori, tra cui la promettente Celeste – che oggi chiediamo di aiutare nei suoi studi – possano un giorno non lontano segnare un importante progresso nella prevenzione e nella cura della malaria, che purtroppo è ancora una delle principali cause di morte dei bambini sotto i 5 anni nell’intero continente africano e in molti paesi poveri del mondo.

Ci rivolgiamo ai nostri tanti amici e sostenitori che hanno a cuore i nostri grandi obiettivi per poter compiere un nuovo, importante passo:
scegliere ancora una volta di sostenere con generosità un progetto importante donando un contributo alla borsa di studio che consentirà a Celeste di completare il suo dottorato di ricerca in Gran Bretagna.

Grazie di cuore

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