Riceviamo da Bukavu la cronaca di una drammatica mancanza di acqua
Il nostro amico Murhura Zigabe ci ha scritto da Bukavu, facendoci la cronaca di una drammatica mancanza di acqua.
«Le fontane e rubinetti della città di Bukavu sempre più spesso sono a secco. Da un bel po’ di tempo l’acqua non scorre dai rubinetti. Ma dato che l’accesso all’acqua è vitale per ogni essere umano a Bukavu ogni famiglia sta lottando per ottenerla.
Per avere accesso all’acqua, alcune donne sono costrette a svegliarsi quando è ancora buio. E a volte i loro figli sono costretti a sacrificare la scuola per cercare l’acqua, perché con il loro contributo la famiglia può raggiungere 10 litri di acqua.
Ci sono donne anche che partono dal loro comune per andare a cercare l’acqua in altri comuni lontani. Le donne che provengono dalle famiglie povere che sono più numerose ci vanno a piedi e quelle poche che provengono dalle famiglie ricche pagano un taxi. E così l’ acqua è accessibile solo a coloro che hanno i soldi. Le famiglie che non hanno soldi vanno al fiume o al lago. Possiamo immaginare che significa usare l’acqua del lago o del fiume.»
Il nostro cooperatore Pierre Kabeza ci conferma che l’acqua è un bene prezioso accessibile a pochi:
«A Bukavu un bidone di 20 litri d’acqua potabile costa 1$ e quella non trattata costa 0,3$. Mentre la gente vive con meno di 1$ al giorno, l’acqua trattata rimane quindi appannaggio di una minoranza. La maggior parte delle persone ha accesso ad acqua non trattata, perché è meno costosa. Ma le sue conseguenze sono terribili: malattie trasmesse dall’acqua che colpiscono una buona parte della popolazione. Già i medici dell’ospedale di Bukavu hanno rilevato un preoccupante aumento dei casi della febbre tifoide. Ma aldilà delle malattie causate dall’acqua, la sua mancanza interferisce anche con l’orario di lavoro delle donne che non possono più svolgere le loro attività giornaliere come si deve. Infatti, come abbiamo detto, si va a cercare l’acqua più lontano e a piedi. Parlando dei bambini che vanno a cercare l’acqua, tante testimonianze fatte dalla radio locale dicono che i bambini che non sono attenti quando si mettono a attingere l’acqua del fiume profondo muoiono per annegamento. Mi ricordo anche io, quando ero a Bukavu c’erano sempre queste brutte notizie. Altri bambini vengono schiacciati dalle macchine quando cercano di attraversare la strada portando un bidone pesante riempito dall’acqua.»
Capiamo dunque che il nostro intervento diventa ancora più importante. Fonte di Speranza non si scoraggia e rinnova il suo impegno. Sei con noi per questi bambini e queste donne?
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