Perché manca e cosa possiamo fare
Ci siamo fatti spiegare da Pierre Kabeza perché in Africa non c’è acqua, concentrandoci in particolare sul suo Paese di origine, la R.D. del Congo. In questo modo sarà più chiaro perché Fonte di Speranza è impegnata a costruire pozzi e a fornire kit di filtrazione.
Chi è per noi
Pierre Kabeza
Originario di Bukavu, nella Repubblica Democratica del Congo, è un insegnante sindacalista in esilio. Dopo aver fondato un sindacato per tutelare il diritto al salario degli insegnanti e, soprattutto, il diritto ad andare a scuola dei bambini, ha ricevuto minacce talmente serie da costringerlo alla fuga. Ora vive a Parma dove continua la sua lotta per il diritto all’istruzione in Congo.
«L’Africa rimane il continente più povero del mondo. Uno dei problemi che colpiscono l’Africa è quello dell’acqua potabile. Il problema non è il fatto che non ci sia l’acqua in Africa, il problema è che il continente ha la potenzialità di avere acqua, ma la maggioranza delle popolazioni non hanno accesso a questi bacini. Cercheremo di presentare la situazione dell’acqua in Repubblica Democratica del Congo, un territorio che è noto per le ricchezze del suo sottosuolo: dai diamanti all’oro, dalla cassiterite al coltan, senza contare il petrolio, il cobalto e l’uranio. Il Congo da solo conta più del 52% di tutta l’acqua dolce africana. Nonostante questo il paradosso è che la gente non ha l’acqua da bere.
Avendo fiumi e molti corsi d’acqua, il Congo ha la potenzialità di produrre il 20% dell’energia elettrica per tutta l’Africa, ma la gente vive al buio. Basterebbe solo investire in questo Paese nell’ambito dell’energia idroelettrica per risolvere il problema dell’elettricità in tanti stati africani.
Secondo gli esperti dell’ONU e i partner sociali del governo congolese, solo il 26% della popolazione del Congo ha accesso all’acqua potabile. Questa popolazione è quasi tutta concentrata nelle città.
Come se non bastasse, secondo le statistiche della REGIDESO che è l’azienda statale per la distribuzione dell’acqua potabile, nel 1990 c’era la capacita di dare l’acqua al 70% della popolazione urbana. Questo tasso è caduto nel 2008 a 35% e da allora è diventato sempre più basso.
Se la situazione nelle grandi città come Bukavu, Lubumbashi, Goma, Kinshasa, Kisangani, Kananga , Mbuji-Mayi è già molto difficile, nei villaggi la situazione è ancora peggio. Nelle zone rurali, la gente beve l’acqua delle sorgenti. Questa acqua però non viene protetta bene come si deve. Mancano i tecnici e soprattutto il finanziamento per fare questo lavoro. Il problema è che dove va la gente ad attingere acqua, ci passano anche gli animali selvatici, oppure le persone bevono acqua piovana non trattata, o da pozzi a cielo aperto.
Anche a Kinshasa, la capitale del Congo, una megalopoli di più di 10 milioni di abitanti c’è il problema dell’acqua, come racconta un signore che non ha voluto che il suo nome sia citato: “Da più di una settimana, l’acqua del rubinetto è sempre più rara in diversi comuni di Kinshasa. La popolazione residente nella città soffre crudelmente perché l’acqua, che è la vita, non c’è. Questa situazione ci preoccupa estremamente, per questo chiediamo al governo della Repubblica Democratica del Congo di prendere le sue responsabilità per una rapida soluzione a questo problema.»
Pierre Kabeza
Insegnante sindacalista, R.D. del Congo
Il problema dell’acqua in Africa è dunque soprattutto legato ad interessi e alla politica.
Per questo garantire l’accesso all’acqua pulita vuol dire anche indebolire questi meccanismi.
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